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Vite Convergenti

9788855352826

Nuovo prodotto

Libro di Elisabetta Fioritti

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23 Articoli

16,00 € tasse incl.

Dettagli

Due giovani, Chiara e Marco, che attraversano l’esistenza con quel carico di ostacoli, cadute e delusioni, sempre presenti nella vita di ognuno e che segnano il confine tra il mondo immaginario, auspicato e sognato, e quello reale. Un percorso, in salita, spesso tortuoso, su cui convergono altre strade, fatte di incontri che determinano il cambiamento. I protagonisti vivono un mondo contemporaneo, duro e precario, che spesso pare non avere posto per i giovani. Tentano perciò diverse strade, compreso il trasferimento all’estero, pur di riuscire a realizzare i propri sogni. Poi accade qualcosa, un incidente, che rimescola le carte e rimette tutto in discussione, ma al tempo stesso fa comprendere molti valori fondamentali. Quando tutto pare risolto, si ricomincia a lottare, a vivere. Con loro, altri personaggi, la famiglia, gli amici, qualche vecchia fiamma, ognuno con una funzione precisa nel mosaico che si compone e ciascuno con le sue battaglie intime, che vanno a incrociare e a completare le esistenze degli altri.

Recensioni

Valutazione 
28/10/2023

Un viaggio splendido

Fin dalla sua uscita (2021) lo “corteggiavo” ma, tra libri in lista ed altre priorità, ne avevo sempre rimandato l’acquisto. Oggi, dopo alcuni giorni di lettura, sono giunto alla fine di questo bellissimo viaggio. “Vite convergenti” (Bertoni Editore), scritto dalla raffinata penna di Elisabetta Fioritti, è un piccolo macrocosmo familiare che narra il vissuto di una giovane coppia (Chiara e Dario) e di come la vita, con la sua imprevedibile caducità, possa modificarne il flusso. Un romanzo che profuma di “casa”, grazie ai dolci ricordi che evoca (di pranzi in famiglia e di giardini al finire del giorno), in un continuo pellegrinaggio tra Roma, Firenze e Berlino. Una storia d’amore e di redenzione, dove il passato si intreccia con il presente, di perdono e di rinascita. Una scrittura elegante, coinvolgente, che ti prende delicatamente per mano e ti accompagna, pagina dopo pagina, in un crescendo emotivo. Perché tutti noi possiamo essere Chiara, o Dario. E perché, come scrive la stessa autrice, “nessuno nasce e muore da solo e la vita di ognuno di noi è il risultato di scelte personali e di incontri, che ci accompagnano, a volte per brevi tratti, a volte per sempre”. Toccante.

Valutazione 
26/04/2023

Un romanzo da leggere attentamente

Vite convergenti, di Elisabetta Fioritti (recensione)
Appena ho finito di leggere “Vite convergenti” di Elisabetta Fioritti (Bertoni Editore) la prima sensazione è stata quella di avere tra le mani non un romanzo ma uno di quei souvenir delle città d'arte, dove la miniatura di un monumento è racchiusa in una ampolla di vetro e, agitandola, si smuove la neve finta che poi torna a cadere, immobile, sul fondo.
In realtà il romanzo racconta uno spaccato di vita familiare in un arco temporale di circa ventanni e vede come protagonisti due giovani del nostro tempo; o forse a guardare meglio quel tempo non è il nostro ma un mondo che echeggia dalle pagine del libro Cuore, una collezione di fotogrammi in bianco e nero, scelti tra le pellicole del cinema italiano d'autore degli anni '60.
Una grande nostalgia per un mondo semplice, pulito, pieno di grandi speranze e di forti ideali, al centro del quale si colloca la famiglia. Forse a rileggere i passaggi chiave del romanzo, tra momenti di grande amenità e altri di forte drammaticità, si scopre che i protagonisti non sono soltanto Chiara e Dario ma anche i loro genitori, tutti i parenti, il figlio che verrà e quello mancato. Il vero protagonista del romanzo sembra dunque essere la famiglia, che si muove e interagisce tra le vicende interne e quelle delle relazioni sociali, come un un unicum compatto e indivisibile, un valore da salvare a tutti i costi e contro tutto.
Ma poi ci sono i passaggi di riflessioni generali sulla vita e sulle vicende umane, private e storiche.
E allora, forse, si scopre che il protagonista non è Chiara, non è Dario, non è la famiglia, come luogo ideale degli affetti e della sicurezza, non è l'uomo con le sue debolezze, le sue paure, i suoi progetti e le sue aspettative. Il protagonista del romanzo è un “Dio benigno” che vigila sul bene dei suoi figli terreni e guida le loro scelte e loro vicende, al fine di premiare la loro bontà e la loro fede. Il romanzo è in sostanza una apoteosi della divina Provvidenza e in questo non sfugge a una certa poetica di ispirazione manzoniana, quell'ordine razionale secondo cui nella storia umana nel suo complesso e nelle singole vicende individuali si manifesta la volontà divina.
La prosa è molto curata, linguisticamente elaborata e colta, ma allo stesso incalzante e non lascia prendere fiato, in un crescendo di vicende raccontate con uno stile quasi da articolo di cronaca o da diario ragionato. Poche infatti le pause narrative occupate dal dialogo che spesso si risolve in un monologo di qualcuno dei protagonisti, diventando così una ulteriore voce narrante, di cui l'autrice si appropria. Il romanzo è anche un inno ai grandi sentimenti dell'animo umano, dall'amore genitoriale a quello di coppia, dalla solidarietà all'amicizia con dietro le quinte la mano invisibile, ma sempre presente, del “Dio benigno” che finisce per svuotare qualsiasi intento “terreno” da un possibile slancio di romanticismo.
C'è una presenza, tuttavia, che commuove per la sua triste vicenda personale e per il grande gesto romantico che arriva a compiere contro la logica delle codificate relazioni sociali: Viola, la ex di Dario, una storia, per lungo tempo irrisolta, di passione e di tradimento. Viola, che nel momento più delicato nella vita di lui, sveste qualsiasi residuo di orgoglio e di incomprensione, per mettere a disposizione di quell'uomo sempre amato una figura professionale in grado di salvargli la vita.
Un romanzo da leggere attentamente, perché in fondo lascia molti punti di riflessione anche a quei lettori, come me, che nella presenza del “Dio benigno” a guidare le vicende terrene possono non credere.

Valutazione 
30/11/2021

Un libro che abbraccia e bacia l'anima del lettore

La mia #recensione al libro della scrittrice Elisabetta Fioritti :
“VITE CONVERGENTI” Bertoni edizioni.

“ Forse fu quel nomignolo , Chiaretta, che le rimandò l’immagine sfocata della madre scomparsa, lei la chiamava sempre con quel vezzeggiativo. A un tratto sentì che non le sarebbe accaduto nulla, fu come se la sua mamma fosse stata lì, ad accarezzarle la fronte. Era Dario , ma in quell’attimo lui era tutto, padre, madre, amico, sorella”.

In queste parole penso sia racchiusa l’essenza del romanzo dell’autrice: Lui era tutto!

Elisabetta Fioritti ci racconta dell’amore tra Dario e Chiara; un amore fresco, un amore indissolubile, un amore forte, un amore che vince su tutto e tutti.

Un amore vissuto appieno in tre meravigliose città – Firenze, Roma, Berlino - città che fanno da sfondo a questa storia d’amore, un amore che li teneva uniti, stretti, aggrappati l’uno all’altro come due naufraghi.

Elisabetta Fioritti ci fa sognare con la sua prosa poetica, ci accompagna per le vie di Firenze, ci fa assaporare la cultura di questa splendida città, ci descrive i suoi monumenti, ci fa respirare l’arte, la letteratura, il bello di ogni particolare. Non fa sconti neppure alla capitale, presentata nella sua maestosità, nel suo essere parte integrante della vita dei nostri protagonisti. Ma la città che più mi ha trasmesso emozioni è proprio Berlino! Ho gradito, apprezzato, la scelta della scrittrice nel presentare Berlino sotto un’altra veste. Infatti la città tedesca appare come un luogo di riscatto, rinascita, opportunità, insomma come scrive la Fioritti un ponte simbolico tra infanzia e maturità.

C’è questo scambio culturale, questo entrare nelle tradizioni, nei costumi, nelle usanze, nelle lingue di tre luoghi completamente diversi ma legati dall’amore puro e sincero di due giovani sognatori.

L’autrice scomoda anche il grande Catullo, perché i baci degli innamorati sono esattamente il più bel segno di continuità.

“ Tu dammi mille baci, e quindi cento, poi dammene altri mille, e quindi cento, quindi mille continui, e quindi cento”.

- Ma a parte Dario e Chiara chi sono i protagonisti del libro? –

Sicuramente protagonista assoluta è la famiglia! Emergono valori sani, un’educazione trasmessa nel rispetto del prossimo, il sostegno fisico e psicologico, l’ascolto, la comprensione, il volersi bene, tanto bene.

La mamma di Dario, la sua empatia, il suo sentire, avvertire gli stati d’animo, il suo rapporto quasi spirituale con il figlio, il suo “ segreto” che solo alla fine ci svelerà.

Il padre sempre presente, disponibile, affidabile, una figura molto importante per Dario. La loro complicità anche nel trasmettersi ricette tradizionali, il relazionarsi, il condividere il quotidiano.

Il papà di Chiara, che ritrova la forza di reagire grazie ai nipotini, alle figlie, al calore umano.

Come nel primo libro, l’autrice ci fa respirare gli odori, i sapori, gli attimi di ogni singolo gesto. L’odore più bello è quello dell’amore.

“Dario per la sua famiglia tornava a essere il loro bambino, difeso contro tutto il mondo”.

Come scrive la Fioritti Dario per Chiara aveva una dipendenza nuova che si chiamava amore.

Non mancano i momenti di sconforto, di contrarietà, di difficoltà, d’altronde a vita è questa…nulla è facile, ma niente è impossibile da superare. Il messaggio che arriva al lettore è quello di speranza, di credere sempre nei propri desideri, di realizzarli, nonostante questo comporti sacrifici, rinunce, bisogna costruirsi un futuro, quello che desideriamo davvero.

Mi sono commossa nel sentire la gioia, la felicità di un giovane ragazzo diventare papà, una gioia condivisa, una gioia che fa tanto tanto rumore.
Più che rumore direi proprio Musica!
Ho pianto quando il figlio ha cantato e suonato "Buona notte Fiorellino 'di Francesco De Gregori. Leggendo il libro comprenderete il perché.

Bellissima la descrizione che l’autrice ci fa dell’amicizia, valore inestimabile, parliamo ovviamente di amicizia con la A maiuscola.

Quante lezioni di vita in questo romanzo! Il perdono in primis, Elisabetta ci parla di perdono e lo fa riferendosi in particolare a due figure consistenti del suo libro.

Solo perdonando si può vivere in pace con se stessi e con il mondo.

In fondo l’autrice ha sempre mostrato questo suo lato dolce, altruista, comprensivo, sicuramente dovuto in parte alla sua immensa fede. Non mancano mai i riferimenti al suo Dio che ascolta costantemente le sue infinite preghiere.

Amore, famiglia, lavoro, passioni, speranze, sogni convergono tutti in una sola parola: Casa!

“ L’essere umano si adatta a ogni situazione, cercando di creare una consuetudine anche nelle situazioni più estreme, dove non vi è nulla d consueto. L’unico legame alle cose è il filo ce unisce le persone, il sentimento che legava Dario ai suoi cari faceva di quella stanza una casa”.

Complimenti carissima Elisabetta Fioritti!

N. B. La scrittura è scorrevole, il linguaggio molto elegante e raffinato. Ogni pagina denota una competenza linguistica di elevato spessore.
Cover molto significativa e prefazione di Angela Valenti accurata in ogni particolare.



Recensione a cura di Alessandra Di Girolamo ©

Valutazione 
14/07/2021

Vite convergenti

Un, bellissimo libro,,, mi dispiace che ho finito, di leggerlo,,, complimenti,,, a,, Elisabetta fioritti

Valutazione 
27/05/2021

Vite convergenti

#lemierecensioni
Vite convergenti di Elisabetta Fioritti .

Ho terminato la lettura di questo libro con un po' di dispiacere.
Dispiacere perché era conclusa.
Pagina dopo pagina la narrazione mi ha catturata.
Il modo di scrivere di Elisabetta è elegante, senza parole eccessive e fuori luogo, scorrevole, ben strutturato.
Vite convergenti...verso un punto comune, a mio pensare, verso il desiderio ed il bisogno d'amare e d'essere amati.
Dario e Chiara Sono si sono innamorati, di sposano e percorrono i giorni e la loro vita intrecciandola con quella di altre persone (famigliari, amici, ecc..), affrontando tutto ciò che capita loro.
Vivono tutto creando equilibri con gli altri, storie quotidiane, attimo dopo attimo, come accade ad ognuno di noi. Loro non sono eroi di nessun genere, non sono dei balordi, dei protagonisti negativi e neppure santi. Come non lo sono gli altri personaggi. Hanno momenti duri, trasferimento in altra città e Stato per cercare di migliorare la loro posizione lavorativa, gravi problemi che arrivano dal passato, intoppi, sconforto, gioie...
Elisabetta rende bella la quotidianità delle cose e degli animi, nonostante tutto.
I protagonisti, lui architetto e lei scrittrice emergente, sanno superare le difficoltà, rendere i problemi delle opportunità. Cercano di vivere al meglio in questo tempo che penalizza i giovani.
Il libro è fonte di riflessioni che Elisabetta ci conduce a fare, quasi tenendoci per mano, con delicatezza, senza forzature.
Un romanzo ricco di positività. Di forza. Di speranza.

Valutazione 
04/05/2021

Siamo il frutto delle nostre scelte

Ho letto questo romanzo in un paio di ore, non solo perché mi ha appassionato totalmente ma anche perché mi ha fatto molto riflettere. Viviamo in un mondo dove persone o cose ci aspettano, quindi è destinato ciò che ci accade? oppure come scrive questa bravissima scrittrice "nessuno nasce e muore da solo e la vita di ognuno di noi è il risultato di scelte personali e di incontri, che ci accompagnano, a volte per brevi tratti, a volte per sempre"? La storia dei protagonisti del romanzo, Chiara e Dario, ci insegna che se pur la vita negli anni ci mette a dura prova, siamo noi gli artefici del nostro destino perché decidiamo in base alle nostre esperienze e spesso facciamo tesoro dei nostri errori. La vita è un mix di incontri e di conoscenze che convergono tra loro e ci portano ad essere quelli che realmente siamo con pregi e difetti.
Che dire un romanzo veramente delizioso, ben scritto e scorrevole da leggere tutto ad un fiato.
Assolutamente consigliato.

Valutazione 
29/04/2021

Vite Convergenti

"Vite Convergenti"

Letto in brevissimo tempo.
Quando un libro ti prende e ti coinvolge, succede che lo divori.
Una storia che inizia in sordina.
La storia di due giovani innamorati che si avviano, con fatica, alla realizzazione delle proprie ambizioni.
Tutto si muove tra affetti familiari, cadute, risalite, come il copione della vita ci insegna.
Vari temi vengono esaltati con sensibile maestria in questa storia, apparentemente routinaria.
Emerge l'intima coscienza di ogni personaggio, chi più chi meno, trattiene, in un angolo nascosto dell'anima, cicatrici del passato, irrisolte.
Vediamo il cambiamento di vita, città, nazione, alla ricerca di un'affermazione lavorativa consona alle aspettative, non priva di sacrifici.
A sorpresa, si susseguono episodi dei vari personaggi, soprattutto della coppia principale, Dario e Chiara, i quali affronteranno e metteranno in discussione la loro vita, facendo i conti con fantasmi del passato, con la paura di poter morire... oscurando la loro importante storia d'amore.
Per poi far pace e accettare gli intoppi, necessari, alla loro metabolizzazione e crescita individuale e familiare.
Infatti, il calore della famiglia è il tema rilevante che ritrovo nella storia, come nel libro precedentemente letto dell'autrice " L' odore dei giorni ".

"La forza dell'amore familiare, la sostanza della tenerezza che passava tra i loro cuori, come un filo invisibile utile a ricucire il lutto....

"....perché la vita a volte è un animale feroce, selvaggio, violento e tenace, aggredisce ogni cosa, risucchia e ingoia speranze, desideri, perfino gli stessi sentimenti"

È palese che il messaggio si rivolge a chi ci vuole bene, al loro supporto, per poter superare le angosce inevitabili dell'esistenza.
Nessuno si salva da solo, si ha bisogno di condividere dolori e gioie, perché ognuno di noi
possa proseguire il cammino faticoso ma anche ricco di gioie inaspettate.

" La felicità? È tutto questo, la loro casa, il gatto che si struscia contro le gambe, plastica dimostrazione della tenerezza, il calore, il silenzio immobile della campagna.....
L'affetto di tuo figlio, l'amore di tua moglie, di chi non c'è più ma è come se ci fosse, vivo dentro le cellule e nel ricordo, nelle cose che ha fatto e che ha lasciato, nell'amore che ha dato"

"Perdere la speranza e ritrovarla".
Bellissime parole di grande forza per chiunque si sappia addentrare tra le righe di un racconto pregno di simboli e allegorie, portandoci per mano, amorevolmente, a meditare.

Grazie Elisabetta.
Una lettura semplice e profonda che ha arricchito le mie emozioni, facendomi rivivere delle tappe obbligatorie molto mie, direi un salto indietro, nella mia storia di vita.

Ne consiglio vivamente la lettura.
Complimenti all'autrice

Valutazione 
01/04/2021

Cinque stelle meritate!

“Nessuno nasce e muore da solo” scrive Elisabetta Fioritti nella sinossi del suo “Vite convergenti”, pubblicato da Bertoni Editore, “e la vita di ognuno di noi” aggiunge “è il risultato di scelte personali e di incontri, che ci accompagnano, a volte per brevi tratti, a volte per sempre.”
Dopo aver letto il romanzo, aggiungerei che anche il caso ci mette del suo, facendo sì che quelle scelte, pur rimanendo rigorosamente personali, ne siano comunque fortemente condizionate.
Quante volte, del resto, ci siamo chiesti cosa sarebbe stata la nostra vita se il caso non ci avesse messo lo zampino, propiziando un incontro, senza il quale non saremmo stati costretti a modificare i nostri piani?
Per quanta attenzione ci si possa mettere nelle cose, non si può mai dare nulla per scontato, perché l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e non sempre si è in grado di gestirlo come si vorrebbe.
“Vite convergenti” è una storia dei nostri giorni, raccontata dall’autrice in maniera delicata e con un lessico raffinato, capace di far sentire al lettore il profumo delle parole e di trasportarlo con i cinque sensi nei luoghi del romanzo, testimone silente di quello che, tra il passato e il presente, è accaduto e accade ai personaggi principali, Chiara e Marco, e a quelli di contorno.
Una lettura che consiglio caldamente.

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Vite Convergenti

Vite Convergenti

Libro di Elisabetta Fioritti