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Romanzo di
Paolo Pagnini
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L'ultima vita
Romanzo di
Paolo Pagnini
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Un uomo si sveglia in un luogo che non riconosce, e trova ad accoglierlo una bambina che non conosce. Inizia con questo primo risveglio un percorso fatto di incontri, dialoghi e riflessioni sulla vita e sul suo significato. A contrappuntare la linea narrativa principale del romanzo (che si snoda in cinque capitoli/risvegli), spuntano sviluppi fuori contesto (definiti arpeggi, assoli, fughe, intermezzi…) che permettono al lettore di approfondire alcuni temi a volte solo sfiorati dalla narrazione principale. In un gioco di rimandi vitali e citazioni musicali, con variazioni di ritmo, ambientazioni e stile, queste innocenti intrusioni in vite altrui (che potrebbero anche essere le nostre) stimolano il lettore a ridefinire certi suoi approcci. Il finale ideale, nell’intento dell’autore, porterà sia il lettore che il protagonista ad interrogarsi entrambi e contemporaneamente, sulla decisione più importante che si possa prendere in questa vita.
L'AUTORE:
Paolo Pagnini è nato, legge, scrive e vive a Pesaro. Dedica grandi energie ed impegna il suo tempo migliore in cose di libri e di parole. E’ autore di narrativa, saggistica, poesia, format televisivi, iniziative e manifestazioni culturali e turistiche. Ideatore e fondatore di Pesaro Village che dal 1995 si occupa di inventare e realizzare progetti e manifestazioni culturali, turistiche e di spettacolo, è oggi anche intervistatore e conduttore di Rossini TV (Canale 633 - Regione Marche). Oltre a “L’ultima vita - Romanzo Polifonico” pubblicato con Bertoni Editore nel 2017, ha anche partecipato al volume antologico di Impressioni Pesaresi “Atarcónt”, curato da Bruno Mohorovich.
Insolito, curioso, intenso…
Oggi voglio parlarvi di un libro “L’ultima vita”, scritto da un amico, Paolo Pagnini.
Devo essere sincera, inizialmente la lettura non mi era facile, ci ho messo un paio di capitoli prima di entrare nel linguaggio contestuale. Lì, mi sono sentita silenziosa, in punta di piedi. Assistevo a dialoghi, confronti, punti e spunti che portano alla riflessione, come quelle note che su di un pentagramma, sole ma piene di carattere, prese nell’insieme, regalano armonia e rimandi ai ricordi anche i più antichi, ben conservati. Vi sono due chiavi di lettura: quella più leggera e quella più impegnativa e profonda.
Il “romanzo polifonico” lega momenti di gioia a momenti di tormento, ma tutto con positivo impatto. Una melodia che si allontana e ritorna, che parte e si riavvicina. Vien fuori nei capitoli la poesia di Paolo, le sue passioni, la sua musica, la fotografia, il suo approccio alla vita. Insolito, curioso, intenso… diciffile da definire, non avevo mai avuto a che fare con un romanzo polifonico.
Originalità alle stelle. Suggestiva la copertina.
Consigliato... ed ancora complimenti.
Multilettura
Il libro di Paolo Pagnini è impegnativo ma divertente, ironico ma con mille spunti di riflessione che saltano fuori da ogni dove.A cominciare dalla curiosissima e già di per sè intrigante immagine di copertina con quella Babele di sedie accatastate ma ordinate (forse a far risaltare che una logica c'è sempre? Oppure che non c'é e tutto sta negli occhi di guarda?). Da leggere a più riprese, perchè " vale l'impegno"!!
Lo raccomando vivamente, perchè a distanza di mesi dalla prima lettura, quando lo riprendo in mano posso leggerlo dall'inizio oppure aprire un capitolo a caso ed ogni volta ne esce un'inaspettata sorpresa...
POLIFONICA FELICITA'
Voci consapevoli
raccontano,
giocando tra loro,
l'alchemico e incessante
fluire della Vita.
L'ultima Vita
Un romanzo scritto con uno stile che al primo intermezzo"musicale" spiazza e poi te ne innamori. La scelta di Paolo di raccontare la vita è appassionante, personalmente ho visto molto di me in questo romanzo che ho letto nel tempo di una partitura (per rimanere in tema). E' un libro che non finisce con l'ultima pagina, ma anche dallo scaffale, vive e rimane a disposizione per una rilettura in ordine sparso di quei frammenti di vita tra realtà e fantasia. Mi è piaciuto davvero molto un bellissimo regalo per chi ama leggere.
Reset
E’ un romanzo, un saggio, una rilettura in chiave filosofica della propria vita nel mezzo del cammino. Un libro strutturato in modo molto originale con dei richiami musicali che scandiscono i toni della narrazione. Ci sono pagine molto poetiche, intense, piene di sentimento, come ad esempio quelle dedicate alla morte della mamma.
In genere intorno ai 50/60 anni si entra in una specie di bolla e si sente il bisogno di rimettere in discussione tutto. Avviene una sorta di resettaggio, un ripristino allo stato iniziale del proprio vissuto. La bambina, che è la purezza, la semplicità, aiuta nel tuo caso il protagonista in questa indagine interiore a tornare indietro al tempo dell’innocenza. E’ come porsi davanti ad un cielo stellato a vagare di pensiero in pensiero, di riflessione in riflessione.
Il viaggio in moto riassume un po' tutto: bisogno di indipendenza, di libertà, di sperimentarsi, di mettersi in gioco, di confrontarsi con la vita e le sue occasioni in modo libero, contando solo su se stessi, sulle proprie capacità di mantenersi in equilibrio, senza involucri protettivi. L’eco del motore rimbalza fra le case, nelle gallerie, sui ponti. Ma in breve non senti più il battito del motore, il ruggito del cambio, il fruscio delle gomme, solo il vento tutto attorno, il suo respiro, a volte la sua furia, che avvolge i pensieri. Giri, giri, giri, vai sempre avanti, a volte percorri cerchi concentrici, ma alla fine torni sempre da dove sei partito. Probabilmente per ricominciare un altro viaggio, con lo stesso animo buono e amore per la vita.
Fino all'ultima nota con il fiato sospeso
L’ultima vita è un romanzo che vuole disorientare pur mantenendo un filo: uno spartito aperto in cui si può riprendere dall’ultima nota per continuare a leggere la partitura che si dipana tra generi e suoni diversi. Nel tentativo di non perdere nessuno dei protagonisti ci si appassiona alle loro singole vicende così intimamente legate a quelle del protagonista principale che, generoso, cede la scena ad una bambina, ad un dottore, ad un vicino di letto, alla sua mamma. Non è una biografia, non è una storia semplice, è una narrazione in cui si viene catturati dal ritmo, si scende e si sale di emozione in emozione per concludere con un respiro aperto in un sorriso. Grazie Paolo per averci raccontato di te, di una generazione che ancora vuole cambiare il corso degli eventi; di loro che ci sono stati e ci sono ancora per tenere viva questa volontà e anche un po’ di noi lettori che ci siamo fatti piacevolmente soggiogare dal tuo cambiar caratteri, tempi verbali, stati d’animo per conquistare la trama di un libro che sarà piacevole rileggere, per ricordare e condividere passaggi unici come “la sommossa dei bambini.” Da consigliare e da regalare.
L'ultima vita
Un libro che ti fa riflettere sulla vita in senso lato. Bella la struttura, " polifonica", come dice il sottotitolo. Da leggere...e da rileggere.