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di Simona Possenti
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Il tempo degli insetti
di Simona Possenti
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Poesie di Simona Possenti
Vivere il tempo degli insetti
Il tempo degli insetti.
La poesia possentiana è caratterizzata da temi molto interessanti ,che fanno riferimento alla sua profonda e sensibile personalità.
Non può essere definita ,a mio avviso , del tutto lirica , perché radicata nell’anima e nella mente più che nel cuore, perciò si potrebbe intendere come ermetica razionale : effetto di una continua introspezione psicologica che tenta di esprimere e spiegare il velo di pessimismo che “corre “ nei molteplici versi ,inculcando nel lettore una triste motivazione
che dovrebbe condividere con l’autrice ,percependo che i suoi problemi sono collettivi.
In ogni caso mai si avverte un senso di rassegnazione ,semmai il coraggio di affrontare le diverse difficoltà che la rendono attivamente ribelle individuando e argomentando le ragioni del comportamento.
Uno dei caratteri prioritari dell’opera è il ripensamento del passato,poiché riflette sui momenti trascorsi che sono stati visti e vissuti come depositi di impossibili risoluzioni.
I remoti e tristi momenti vorrebbe riviverli con la maturità e la consapevolezza presente.
Al contempo teme il futuro ,perché la speranza è legata alle capacità della mente che si accorge di un mondo a venire esterno al suo voler essere.
L’ansia e le ferite dell’anima e del cuore l’hanno resa vittima ,perciò
s’impegna a trasformare il riso malizioso e malefico collettivo in un sereno sorriso.
La sua volontà è di celare la rabbia e le imprecazioni per creare delle unità
ritmiche che sono lo scopo del suo vivere ,perché favoriscono la sua possibilità di esistere con la coscienza di essere.
La poesia diventa lotta contro il passato ,per non accettare ,supinamente,il presente e un possibile domani.
La quotidianità è ,spesso, soggetta alla luce d’oro e di sangue ,sotto un cielo di nuvole che preparano periodi bui ,senza memoria nei quali riposano i nostri pensieri che si rivolgono al futuro e ai sogni spezzati di ieri.
Intanto i coriandoli, i simboli dell’allegria e di attimi piacevoli e gioiosi del vivere che ,però,gradualmente “cadono “ a terra , diventano l’immagine del fallimento esistenziale .Per altro i primi sono quelli più gradevoli , i preferiti.
Pertanto vorrebbe tornare indietro ,perché , forse ,è come ripercorrere la giovinezza dei tanti errori che, con l’esperienza di oggi, non ripeterebbe.
Il suo nome è destinato a una stella luminosa d’agosto ,che attraverso un meraviglioso pianto ,fatto di luci cadenti ,origina lacrime dal cielo ovvero dalla sua anima ,che non riesce a raggiungere la sua pace ,il suo equilibrio e i suoi sogni disattesi per colpa dell’altro da sé.
Il suo nome è la potenza che lo descrive : l’intenso e costante ghibli e le correnti che ascendono al cielo.
Vive come se seguisse una fatalità che ,in parte ha scelto , ma , intanto , ama i momenti generosi che si fondono in sé ,per soddisfare la sua intimità ,resa malinconica dall’atteggiamento di chi si raccoglie nel proprio egoismo.
Le piace ripetere le attività che non terminano ,perché vengono rappresentate implicite nei propri valori,interessi e progetti.
Se tenta di vivere un’altra realtà ,si accorge ,forse,che ci sono modi diversi per affrontarla e si presentano momenti in cui si sente compresa davvero.
Vede la vita come continuo rifiuto di una quotidianità sempre uguale ,fatta di tanti contesti di cui non avremmo bisogno ,perché potremmo costruire più compiutamente il nostro domani.
La luce velata di intuizioni e di emozioni è celata dal buio della notte che copre il nostro apparire che non abbiamo scelto.
Intanto riappaiono sotto la nebbia le nostre membra ,come riscaldate dall’affetto di un abbraccio generoso di luce e di meraviglia.
La sua esistenza è stata spezzata dalle tempeste dell’anima ,radicata nell’amore perso per sempre.
Da qui ha origine il canto di reazione per un fine non conseguito,poiché c’è un nemico che ha già saccheggiato ciò che ha offerto,perciò tenta di ricreare un cuore che non sa provare le emozioni e i sentimenti.
Vorrebbe un cuore più tenace che sappia assuefarsi al ritmo delle sue cadenze ,imparare i passi lenti ,curarlo con le parole appena accennate dell’altro da sé ,le quali potrebbero assicurare un senso di equilibrio ,poiché non è la serenità che la soddisfa ,bensì i grandi tormenti.
Intanto riflette su se stessa ,sui suoi sogni che l’agitano senza sosta e senza un traguardo.
Si tormenta ,pensando alla propria anima che si consuma inerte,dentro di sé.
Nei momenti difficili non si preoccupa neanche se arriva il triste silenzio della solitudine ,convinta che il vivere rappresenta uno scoglio che impedisce di essere serena.
Il velo di pessimismo la sollecita all’annullamento di sé tra sogno e veglia ,verso un viaggio nel quale si perde ,con la speranza di rinascere illesa,
con personale meraviglia.
Spesso ,come tanti non sa che fare ,allora si ricorda che deve attivarsi con impegno,una virtù che non s’insegna ,ma s’impara vivendo.
In ogni caso resta la vita che continua tra alterne vicende :”il passato e il presente che ,se a volte dà e se dà toglie”.
Al contempo sente l’esigenza di ringraziare se stessa per l’indomito carattere che le appartiene e la invita a guardarsi indietro,per diventare “pietra e gelo”.
Per provare amore deve vivere istanti di costante sofferenza,caratterizzata dai soliti miraggi.
Qualche volta si ferma ,perché stanca di vedere il colore del dolore e delle ferite. Vorrebbe essere come il liberto che ,uscito dal buio della schiavitù ,ama vedere la luce che le presenta un’altra realtà : un momento di pace,
per poi superare altre difficoltà. In fondo non vorrebbe il triste passato,con le stesse incertezze e gli ineffabili errori ,auspicando di gustare la gioia e le gratificazioni del domani.
La sintassi è contraddistinta da uno stile pensato ,ricercato ,organico ai contenuti mediante le appropriate figure retoriche che rendono più esplicito il suo sentire.
La parola ha un particolare valore che dà un significato profondo ad ogni espressione soggettiva e risulta essenziale ,scheletrica e funzionale alle personali concezioni.
Prof Giancarlo Corsini
Immedesimarsi nella meraviglia
In un modo inaspettato la poesia di Simona mi fa sentire protagonista delle immagini che le sue parole evocano. Ci trovo il consueto e il sogno, il vissuto e la visione e spesso, spesso mi commuove.
Grazie
I tenaci sentimenti di ogni giorno
La poesia di Simona Possenti offre uno sguardo del tutto particolare sulle emozioni e sulla vita, il suo sguardo. Quello delle farfalle che avventurose analizzano tutto dall'alto o delle cavallette che si avvicinano caute ma decise dalla finestra. I suoi versi mi sembrano insieme aspri e teneri, i simboli che usa parlano di una quotidianità di legami e sentimenti così forti e tenaci che ti plasmano, che ci plasmano. Se penso ad una poesia che parli un po' di come sono e di come vorrei essere, ora penso a due poesie di questo libro.
Il tempo minuto delle farfalle
Un libro denso, profondo e lieve. Un libro che è anche una dichiarazione di amore verso lo scrivere,si respira un senso di rinascita e di riconciliazione con la vita.