9788855355292
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di Tommaso Sguanci
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CRONACHE DELLE MULTISFERE - L’ombra di Durgash
di Tommaso Sguanci
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Leitar è un ragazzo pieno di sogni ma povero di talenti. Adottato da una coppia senza figli, trascorre le giornate lavorando alla fucina del padre, che non perde occasione per fargli pesare la sua incapacità. La sera si immagina guerriero indomito che sconfigge mostri e draghi, ma la mattina lo riporta alla cruda realtà. Laura è una ballerina talentuosa che lavora come manichino vivente in un negozio a Valencia, insieme all’amica Aldara. Soffre a causa dell’ultima relazione, ma quando incontra Miguel pensa di aver trovato colui che le può ricucire le ferite del cuore. Ma l’amore non è solo felicità e pace, soprattutto quando l’invidia s’intromette. Quando Durgash il demone si risveglia dall’Abisso per dominare tutto ciò che esiste, Leitar e Laura si ritrovano a condividere un destino che non credevano possibile, da cui dipende l’esistenza dei loro mondi così lontani chiamati Multisfere. Sotto la guida di Mìriador, potente stregone, i due giovani devono percorrere la strada perduta che porta all’Antico, unico capace di fermare Durgash. Sapranno trovare il modo di viaggiare fra le Multisfere, riusciranno ad affrontare le proprie paure in modo da non mettere a repentaglio la missione?
Un romanzo pieno di luce
Le prime parole che mi vengono in mente quando penso a questo romanzo sono "storia d'amore". E non solo perché la trama presenta una componente romantica di una certa importanza soprattutto per quanto riguarda il personaggio di Laura (la protagonista femminile), ma anche perché tutto il libro mi sembra una delicata e appassionata lettera d'amore dell'autore per il fantasy e per i personaggi e le ambientazioni da lui creati.
"L'Ombra di Durgash" riunisce in sé moltissimi elementi tipici della letteratura fantasy, proponendoli con una consapevolezza in grado di nascere solo dalla penna di uno scrittore che ha alle spalle un lungo rapporto con il genere; nello stesso tempo il romanzo non disdegna di accogliere al suo interno alcuni topic del fantasy contemporaneo, con una particolare attenzione, secondo me, proprio per la protagonista femminile: Laura è una ragazzina come tante, eppure i passi che la descrivono non sono mai pacchiani né eccessivamente stereotipati. Ho sentito chiaramente il profondo affetto della voce narrante nei confronti dei protagonisti, e in certi brani è come se Tommy cercasse di accostarsi loro in punta di piedi per non interferire troppo nelle loro vite; come se li stesse osservando da lontano in silenzio... Li vede bene, nota e ricorda ogni loro movimento, ma rimane in sordina per lasciarli liberi di agire indisturbati.
I protagonisti Laura e Leitar forse non saranno personaggi così inediti e originali, ma la naturalezza con cui vengono tratteggiati li salva dal diventare degli stereotipi. Sono soltanto loro stessi, simili a persone in carne e ossa.
Inoltre una tematica che ho apprezzato particolarmente, e che riguarda appunto Leitar, è il contesto in cui il personaggio è calato all'inizio della storia.
Leitar è un sognatore diviso tra il mondo nella sua testa, colorato e ricco, e la realtà un po' deprimente della sua famiglia adottiva, del suo lavoro, della sua incapacità di realizzarsi. Può sembrare un pattern fin troppo comune, eppure è proprio la sfortuna di Leitar a metterlo in condizione di aprirsi all'ignoto.
Un giovane di successo con un futuro già assicurato non avrebbe mai accettato di lasciare tutto per imbarcarsi in un viaggio periglioso con scarse possibilità di riuscita.
L'elemento del protagonista sciagurato non serve solo a permettere al lettore di immedesimarsi in un personaggio apparentemente privo di caratteristiche speciali; è la condizione prima che spalanca le porte di ogni avventura: esso incarna la presenza di uno spazio da riempire e la capacità di accogliere con speranza qualsiasi cosa si presenti a colmarlo.
I personaggi come Leitar hanno molto spazio libero nelle loro vite, e in genere hanno molta voglia di collocarvi dentro un nuovo tesoro; quindi prestano attenzione ai segni, rispondono ai richiami. Non sono distratti da altro.
Chiaramente in letteratura esistono anche esempi efficaci di personaggi differenti, ed è giusto così, ma qualcosa mi suggerisce che la tematica del protagonista infelice non sia destinata a invecchiare tanto in fretta. E se ci credo io, che in genere apprezzo l'innovazione più della "tradizione", è tutto dire