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L'anima di un violino

9788855355087

Nuovo prodotto

di Massimo De Tommaso

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48 Articoli

14,00 € tasse incl.

Dettagli

Una donna dei sogni e un violino sono i protagonisti delle poesie che Massimo De Tommaso raccoglie in questo volume, dal titolo ammaliatore per qualsiasi musicista, ma non solo: "L'anima di un violino" (Rime sulla quarta corda e alcune brevi prose). Al centro c'è la magia dell'amore, il senso della vita del poeta. Al tempo stesso, De Tommaso lascia che il violino e il suo suono etereo attraversino come un fi lo rosso, o piuttosto un basso continuo, quasi tutte le sue liriche. Il violino appare come leitmotiv nei contesti più diversi, spesso sorprendenti, accompagnando il protagonista in tutte le situazioni e gli stati d'animo.

Recensioni

Valutazione 
27/04/2023

Poesia pura.

Impressioni di lettura

L'anima di un violino Massimo de Tommaso
Bertoni Editore

Immergersi nella lettura dei versi di Massimo De Tommaso è un'esperienza intensa. Ci si sente trasposti in un universo magico, tra gabbiani che volano liberi, acque cristalline, sirene nascoste tra la spuma del mare, albe rosate e rossi tramonti. Le note di un violino sullo sfondo, coprotagonista di una lunga storia d'amore. Amore per una donna, eterea e sfuggente eppure profondamente radicata nell'ispirazione delle strofe. Una donna natura, oserei dire, che racchiude l'intera gamma emotiva delle liriche e le finalizza, sia nelle parti più gioiose che in quelle più nostalgiche e melanconiche.
In questo luogo dell'anima, cui si potrebbe dare una connotazione pittorica, tanto le descrizioni sono incisive, coesistono diversi elementi naturali, spesso legati al mare, grande palcoscenico e sfondo di quasi tutte le composizioni.
In tale sorta di immaginifica trasposizione, il lettore può quasi vederla, la donna amata, aspirarne il profumo, afferrarne il fascino. E poi lasciarla andare, evanescente e irraggiungibile e insieme tenacemente viva. Tanto da pensare ad una presenza intima, profondamente radicata nei pensieri stessi del poeta.
Poeta che a volte reclama il diritto alla solitudine, come in Lupo solitario,
"Quello che il mondo teme, quello che il branco non riconosce più". Una solitudine romantica, oserei dire, che crea il distacco necessario dalle cose della vita, ma al tempo stesso è cibo per la poesia, è una giusta ricompensa al dolore, voce silenziosa di queste rime, pur se traslato nella sinfonia delle parole.
Consiglio senz'altro la lettura di questa silloge, per innalzarsi sopra gli affanni dell'esistenza, per sognare un po', per respirare aromi di salsedine, ascoltare con la forza dell'immaginazione quelle note di violino, tra le stelle incantate della notte.
Suggestivi anche i racconti presenti alla fine del libro, scritti sempre con lo stile scelto e raffinato che contraddistingue l'autore.
Da leggere!

Valutazione 
21/10/2022

L’anima di un violino – Rime sulla quarta corda e alcune brevi p

Nella silloge precedente, “Viaggiatore senza biglietto”, Massimo De Tommaso con i suoi versi romantici, struggenti ci fa salire su un ‘treno’ dei sogni sul quale per poter viaggiare non occorre procurarsi un biglietto; è sufficiente lasciarsi trasportare attraverso spazi sconfinati per ammirare albe senza sole, notti senza stelle, e attendere un abbraccio che il mare fatto di spuma e di salsedine, potrà donare. Su quel treno immaginario e da me immaginato viaggia anche la donna dei sogni: una donna eterea, sensuale, ammaliatrice e quasi irraggiungibile. Immagine femminile che ritroviamo anche in questa ultima raccolta, dove la solitudine e la malinconia sono accompagnate dal suono di un violino.
‘Mentre io diventerò/il cuore di un abete che vivrà/nell’anima di un violino/per raccontare alla notte/ tutte le volte che/ per sognare la dolcezza/ho cercato lo spartito/tra le pagine dei tuoi occhi’. Nei versi di questa bella lirica che apre la raccolta e dà il titolo alla silloge il poeta diventa un tutt’uno con lo strumento, così da rendere più forti, quasi sonore le vibrazioni del suo cuore innamorato. ‘Cammino sulla corda/di un violino/che trema alla stessa/frequenza del mio cuore.’
Il violino e una donna agognata rappresentano il filo conduttore, il tutto permeato da lunghi silenzi. ‘Non chiedo al tuo silenzio/di rubare per me/quelle note che il mio violino/non è mai riuscito a suonare.’ E proprio in quel silenzio surreale si aprono ‘le finestre della mia prigione’ declama l’autore in “Un’oasi inattesa”.
Al termine della carrellata di versi romantici, malinconici, nostalgici, ricchi di metafore naturalistiche e marine Massimo De Tommaso ci regala delle piccole e deliziose chicche in prosa. Piccoli racconti teneri e al contempo appassionati ambientati in un tempo passato, ma emozionalmente presente.
Dopo queste concise considerazioni invito sia gli amanti della poesia che della prosa ad assaporare verso dopo verso, parola dopo parola, questa bella e struggente silloge edita da Bertoni.

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L'anima di un violino

L'anima di un violino

di Massimo De Tommaso